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Design tra nuove tecnologie, UX e innovazione sociale

01 settembre 2018 — 4 minuti di lettura

Sono Venanzio Arquilla, designer di origine abruzzese, laureato con lode in Disegno Industriale nel Dicembre 2000. Ho subito iniziato la mia carriera universitaria di ricerca e didattica all’interno del Politecnico di Milano, dove ora sono Professore Associato. Sono segretario del Corso di Studi di Design del Prodotto, che comprende il Corso di Laurea in Disegno del Prodotto Industriale ed il Corso di Laurea Magistrale in Integrated Product Design.

Ho preso parte ai principali programmi di ricerca nazionali ed internazionali sul design tra cui SDI Sistema Design Italia, Me Design e più recentemente DeEP Design in European Policy. Ho avuto il piacere e l’onore di collaborare con diversi colleghi ed amici, da cui ho imparato ed a cui devo molto come Giuliano Simonelli, Stefano Maffei, Francesco Zurlo ma anche Ezio Manzini, Flaviano Celaschi e molti altri.

Il mio approccio alla ricerca è sempre stato molto applicativo, ora si direbbe hands-on, ho sempre portato avanti progetti di ricerca-azione con imprese, enti e territori per mettere a terra e provare direttamente sul campo teorie e metodi e per trovare nuovi stimoli e prospettive.

Ho seguito una serie importante di progetti di sviluppo delle PMI e dei distretti industriali: DAC Design for Arts and Crafts, con DAC Tool, DEA Design e Artigianto per il Trentino, fino al più recentemente Trentino Design 3.0 che ha ricevuto l’ADI Design Index per la ricerca nel 2017 ed il Premio di Eccellenza Lombarda per la Ricerca di ADI Lombardia e la menzione d'onore al XXV Compasso d'Oro ADI.

In tutti questi progetti l’idea di base è sempre stata quella di favorire l’incontro e la contaminazione tra giovani designer, micro e piccole imprese ed imprese artigiane.

Questi progetti negli anni hanno avuto importanti risultati ed hanno contribuito all’emersione di importanti talenti del design attuale tra cui ad esempio Odoardo Fioravanti, Brian Sironi, Sandro Meneghello e Marco Paolelli, Emanuele Magini, Fabio Guaricci, Peter Perbellini e molti altri. Sono nate molte collaborazioni tra designer e imprese e molte imprese hanno iniziato a capire il valore del design per il proprio business investendo in questo senso.

Grazie alla possibilità di stare vicino ai processi innovativi, sono nati diversi interessi che caratterizzano le mie attività più recenti. In particolare, due aspetti apparentemente distanti sono in realtà molto collegati: da una parte, il mondo dell’innovazione sociale collegato al making ed alle nuove forme del fare; dall’altra, la relazione tra design e nuove tecnologie con un focus sulle IoT e sulla User Experience Design.

Sul tema Making ho coordinato con i colleghi Stefano Maffei e Massimo Bianchini il progetto FARB 2012 “MakeFactory, Nuovi modelli di connessione tra design, fabbricazione digitale e reti produttive”, che ha portato alla realizzazione di Polifactory e allo sviluppo del progetto MakeinProgress, di cui sono coordinatore scientifico.

MAKE IN PROGRESS

Un programma di azioni ed eventi, parallelo alla ristrutturazione della ex-filanda, che ha permesso l’emersione di giovani talenti ed ha contibuito alla creazione di un modello di business originale basato sulla gestione del bene. Infatti oggi, grazie al design, è stato definito un Open Creative Lab ovvero di un luogo complesso dove coesistono attività legate al making con un fablab, attività di sperimentazione su arte contemporanea e teatro e attività legate al lavoro con uno sportello lavoro e due diverse tipologie di coworking in un contesto periferico, tutte orientate ad un apprendimento collettivo ed al fare sociale. Il design ha saputo stimolare una inattesa resilienza locale generando valore per il territorio attivando processi di Innovazione sociale e generando nuovi social business.

In parallelo, la mia attività di ricerca si sta concentrando su un fenomeno emergente che sta cambiando le nostre vite, il nostro modo di fare impresa, di produrre, di consumare ovvero la digital trasformation e la servitization. In questo specifico ambito, mi sto occupando di come il design possa rendere prodotti e servizi sempre più tecnologici alla portata di tutti umanizzandoli, lavorando su interfacce fisiche e digitali ai limiti dell’Interaction Design, definendo nuove e più efficaci esperienze per gli utenti.

A tal proposito, con diverse tesi di laurea ed ora di dottorato con Ilaria Vitali stiamo lavorando alla definizione di un metodo e di un toolkit per la progettazione di prodotti IoT, il progetto Mapping the Iot.

Convinti che il design, con la sua capacità di costruire esperienze utente coinvolgenti ed il suo approccio culturale legato al metaprogetto, possa definire un bilanciamento tra la parte tangibile ed intangibile dei prodotti connessi o IoT, dando agli stessi nuovi significati e rendendoli desiderabili, superando l’attuale proliferazione dei tech-gadget.

Inoltre, ho fondato e sto seguendo con Davide Genco il Corso di Alta Formazione in User Experience Design, erogato da POLI.design, alla 3° edizione in 2 anni, che riscuote interesse trasversale sia di imprese che di professionisti. Su questo tema specifico si sta configurando l’opportunità di una Experience Design Academy ed è stato recentemente realizzato un evento dal titolo Experience Matters che ha messo insieme Marketing+Design a riflettere su come si possono evitare i Black Pattern creando esperienze utenti coinvolgenti eticamente corrette.

Questi temi stanno entrando anche nella didattica con:

  • il Laboratorio COMETA sul tema Autismo, corso all’interno della didattica sul campo POLI.social promosso in collaborazione con la Fondazione Trentina per l’Autismo e diverse associazioni ed istituzioni milanesi, che da quest’anno sarà focalizzato proprio sul tema autismo e nuove tecnologie in collaborazione con il DEIB e con il Laboratorio Interdipartimentale EDME;
  • il Laboratorio di Sintesi Finale SMART DESIGN che intende esplorare la dimensione più contemporanea del progetto di design ovvero la relazione tra design, nuove tecnologie, materiali ed interazione. Al suo secondo anno con la collaborazioni di aziende quali Braun, Whirlpool, Daken, E-Novia e Habits.